
Ci sono due letture che di recente mi hanno dato da pensare: la prima è un articolo di Anna Maria Testa che ho trovato grazie alle ispirazioni di agosto di Valeria: parla di scoperta e creatività che non hanno età. La seconda è la lettera di addio che Diletta Balocco ha scritto per suo padre Alberto, colpito da un fulmine durante un’escursione in montagna: una lettera struggente, eppure piena di vita.
Cosa le accomuna? Io credo che in entrambe emerga una buona dose di speranza e di coraggio nel guardare oltre, nel lanciare il cuore sempre un po’ più in là.
Anna Maria Testa fa una rassegna di esempi in cui la creatività e l’inventiva sono sbocciate non in giovane età, ma in una fase più matura della vita, quando secondo il sentire comune non ci sarebbe più nulla da dare. Invece non è troppo tardi per dare spazio alla scoperta, liberare l’intuizione. L’inventiva non ha età, neppure in ambito scientifico.
Diletta Balocco nella sua lettera sottolinea quanto sia stata fortunata ad avere un padre così attento e premuroso, ma anche capace di infondere fiducia e coraggio per uscire da quella zona di conforto che imbriglia invece di fare sbocciare. E la parola fortuna ripetuta più volte mi ha trasmesso un senso di gratitudine e motivazione, nonostante la drammaticità di un momento che sembra impossibile affrontare. In quella lettera c’è tutta la volontà di guardare oltre con una valigia piena di cose belle da ricordare e di cui fare tesoro.
Per gli antichi fortuna era fors in latino e τύχη in greco. La fortuna era il caso, una parola ancipite che valeva sia per la buona che per la cattiva sorte. Se ci pensi bene, questo termine è molto più vicino a “possibilità“. Sta a noi essere curiosi e attenti, interpretare le situazioni e il messaggio che ci danno. La fortuna è intrecciata a doppio filo con le nostre scelte che si combinano in modo imprevedibile. Sta a noi attraversare un evento tragico, quanto inaspettato, e trovargli un senso. Non dico che sia facile, anzi, è terribile quando accade. Non farsi sopraffare, però, diventa una possibilità, forse una necessità, che richiede tempo e coraggio. La lettera di Diletta per me ha rappresentato proprio questo atteggiamento, tanto coraggioso quanto utile.
Lo stesso atteggiamento vale quando si crea e si inventa. Non importa quanti anni abbiamo. Se c’è motivazione, se c’è gratitudine per la possibilità e l’ispirazione che ci vengono offerte, possiamo realizzare cose interessanti, senza sentirci fuori tempo massimo. Questo modo di vedere le cose ci fa apprezzare i fallimenti e le cadute, talvolta inevitabili per cambiare strada e tentare qualcosa di nuovo. Impegnarsi in ciò che appare impossibile è un gran bel motore per la nostra esistenza.
Saper lanciare il cuore un po’ più in là non è facile, ma si rivela di grande aiuto.
(photo by Jan Tinneberg on Unspalsh)