
Quanto è curiosa la parola sinestesia?!
Deriva dal greco e significa percepire insieme. Ci conduce in un mondo dove i sensi si mescolano tra loro in combinazioni insolite.
Sinestesia è una figura retorica con cui i poeti associano elementi che appartengono a sfere sensoriali diverse. Qualche esempio: parole fredde, nero silenzio, gusto rotondo. Io mi sono divertita ad applicarla ai libri che mi hanno ispirato, associandoli a gusti e colori.
Ne ho parlato anche nella newsletter di settembre in cui ho abbinato a tre libri un sapore diverso:
- L’isola di Arturo di Elsa Morante (colore blu cobalto): un panino con polpo, burrata e pomodorini confit.
- Fantasia di Bruno Munari (tutti i colori dell’arcobaleno): un vassoietto di muffin con crema al limone e tante codette colorate.
- Tre piani di Eshkol Nevo (colore verde): una ciotola di hummus profumato al cumino da gustare con pane pita.
Provaci, è un gioco divertente!
Sinestesia è una contaminazione di sensi che stimola la creatività e il pensiero critico perché dà vita a immagini vivide e inusuali che sanno colpire e sorprendere. I poeti lo sanno.
La metafora sinestetica sa fare magie, credimi.
SPOILER!
Ti parlerò di metafore, ma anche di poesia, mappe delle emozioni, lentezza e leggerezza nel mio ebook di novembre.
Di cosa si tratta?
Di un piccolo manuale di approdi letterari, diviso in cinque spazi geografici: geografia dell’anima, geografia dell’ascolto, geografia dell’infanzia, geografia delle mura domestiche e geografia della fantasia. In ogni spazio troverai le mie riflessioni personali, qualche consiglio di lettura, insoliti punti di vista e suggerimenti di attività per creare ricordi speciali e una geografia poetica tutta tua.
Eugenio Montale fa della sinestesia un uso magistrale: nella poesia I limoni, gli agrumi diventano trombe d’oro della solarità: colori e suoni si mescolano come in un incantesimo.
Ma devi sapere che non si tratta solo di magia: questo è anche un fenomeno psico-fisico che si verifica in molte persone, è frutto di una rielaborazione particolare della mente. I sinesteti sono coloro che associano immediatamente una sensazione a un’altra, prendendole da due sfere diverse. Guarda questo curioso video di pochi minuti sul processo sintestetico (è in inglese, ma puoi scegliere i sottotitoli in italiano, puoi anche rallentare l’audio e trovi il testo scritto proprio sotto il video). Ci sono persone che associano un genere o una personalità a numeri e lettere e ai vari elementi scritti del linguaggio (grafemi). I suoni di alcune parole (i fonemi) invece fanno pensare a gusti e sapori. Il nome di una persona può essere verde, il numero tre è atletico e sportivo, il nove è una donna altezzosa. Più che un disturbo, è un dono, perché i sinesteti hanno una memoria più vivida e una spiccata capacità di notare le somiglianze tra cose dissimili.
La sinestesia mi sta particolarmente a cuore, la trovi anche nel nome del mio blog: Le parole sanno di. Sanno di quello che vuoi, dipende da come le percepisci, da quello che ti ricordano e dal modo personalissimo in cui le associ.
Ti saluto con la frase finale del video di TED:
Le associazioni sono la regola e non l’eccezione nel nostro cervello, e questa è una notizia gustosa.
photo by Anita Jankovic on Unsplash
Le voci spesso hanno un sapore, per me.
Ricordo il mio professore di Economia Aziendale, che mi faceva salivare: ascoltarlo era come prendersi una cucchiaiata di riso al burro 🙂
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Similitudine succulenta😁😁 una cosa simile la provavo con il mio prof di letteratura 1
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E di che sapeva?
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sapeva di cappuccino con tanto cacao
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😍grazie di cuoreeeee
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