
Viaggiare è perdersi, trovare strade insolite e inaspettate, è un incontro con l’altro, è fare scorta di novità. Io adoro partire con una valigia vuota da riempire strada facendo, così diventerà la mia valigia dei ricordi.
Ungaretti nella poesia Lucca scriveva, a proposito di questa città, Qui la meta è partire. Io credo che non valga solo per Lucca, la città dei suoi antenati, vale anche per il mio modo di essere, per la mia città. Partire è già una meta, mette di fronte a delle scelte, richiede preparazione, volontà, spirito di avventura, intraprendenza, creatività, coraggio, consapevolezza dell’imprevisto.
Un anno fa tornavo da un viaggio bellissimo, che mi ha dato tanto: il tour della Scozia e in un elenco ho raccolto la bellezza che vi ho trovato. Vai a scoprire cosa ho scritto. Io l’ho fatto giusto due giorni fa ed è stato un simpatico tuffo all’indietro.
Mi piace fissare su pagine di diario i miei ricordi di viaggio: i colori delle strade più belle, i musei che mi hanno emozionato, panorami e angolini, le persone, le scritte e i disegni sui muri, cibi particolari che ho assaporato.
Ultimamente i viaggi all’estero erano i miei preferiti, per organizzazione e serietà di chi mi ospitava. In Italia, che è stupenda, purtroppo, mi è capitato spesso di non comprendere certe consuetudini e non apprezzare alcune brutte sorprese. Ma quest’anno ho preferito restare nei confini. Per precauzione e maggior senso di sicurezza ho scambiato un biglietto aereo acquistato, in tempi lontani e spensierati, per il Portogallo, con uno per la Sicilia, un’isola che ho imparato ad amare e conoscere da poco, ma che ha saputo restarmi nel cuore per la sua magia e i suoi paradossi.
Ecco qui in un elenco sparso, momenti e suggestioni da Palermo a Siracusa, che forse ti saranno utili o magari familiari:
- La granita al cioccolato con panna montata, un mix di intensità e tenerezza, scoperta e gustata a fine vacanza, un energico colpo di coda della mia estate.
- L’isola di Ortigia, intrisa di mitologia e storia. È emozionante visitare la Cattedrale che conserva le reliquie di Santa Lucia (la mia santa del cuore) e scoprire che abbraccia 2400 anni di storia: in essa sono fusi assieme un tempio dorico, una chiesa bizantina, una moschea, l’architettura normanna e lo stile barocco.
- La fonte Aretusa, un micro laghetto di acqua dolce a ridosso del mare, nel cuore di Ortigia: io rimango incantata ogni volta, ripensando al mito di Alfeo e Aretusa, e contemplando il papiro che vi cresce rigoglioso. Appare strano vedere trote, anguille, anatre e cigni abitare questa fonte, a un passo dall’acqua salata.
- La Kalsa, sorprendente quartiere arabo di Palermo, con i suoi negozietti artigianali, la street art di alta qualità, fontane (come quella del Genio di cui ho imparato la storia!) e scorci azzurri e gialli.
- La meravigliosa cittadina di Palazzolo Acreide, un gioiello barocco nel cuore dei monti Iblei e il suo teatro greco, detto Teatro del Cielo per la vista spettacolare che si gode da lassù.
Al mio elenco si aggiungono tantissime altre cose, come le onnipresenti pale di fichi d’India, i carrubi dell’entroterra, il cielo troppo cielo, il profumo dei pini marittimi e del ginepro, la città di Noto e molte altre che conservo nel mio diario. Sfogliando quelle pagine, ogni volta io torno a viaggiare, almeno con la fantasia, fino alla prossima partenza.
Quindi sì, partire è già qualcosa di molto simile alla meta, perché è il momento esatto in cui ci si mette in gioco, con la consapevolezza che torneremo cambiati e con un bagaglio in più fatto di ricordi, visioni, emozioni.
E tu? Come vivi le partenze? Quale ingrediente contraddistingue il tuo stile di viaggio? Ci hai mai pensato?
(photo by Amy Shamblen on Unsplash)