manuale di geografia, geografia a modo mio, viaggio interiore, paesaggi e letteratura, il ondo dei poeti, letture belle, a scuola con fantasia, manuale di scrittura creativa

Gennaio 2021. Buoni propositi ne abbiamo, anzi ne ho letti di bellissimi qua e là, li ho aggiunti al mio taccuino e li ho fatti miei. Speranza, ce n’è in discreta quantità, è l’ultima a morire, giusto? È stata anche l’ultima cosa a uscire dal vaso di Pandora, quindi, stiamo tranquilli. Questo è il momento di riempire le tasche di risorse belle, fantasiose, accessibili, che diano ampio respiro e una ventata di freschezza di fronte a un nuovo anno che per ora non appare molto diverso da quello appena concluso. Sono certa che la cosa che ha illuminato di più un anno a dir poco rivedibile, sia stato il Piccolo manuale di geografia letteraria e ne voglio parlare qui, un po’ perché mi rende orgogliosa e un po’ per ricordarmi che le cose belle si possono creare anche nei momenti più grigi. Come dice quella frase? Se la vita ti offre limoni, tu fatti una bella limonata. È nato così il Piccolo manuale di geografia letteraria, una risorsa fresca e accessibile, in cui la creatività è l’ospite d’onore.

Questo manuale non è per tutti. Ma per alcuni sì. Vuoi scoprire se sei tra questi?

Ho sempre pensato che chi offriva troppe competenze o servizi diversi tra loro, non riuscisse ad approfondirne bene neppure uno, lo penso tuttora. Specializzarsi in qualcosa e farlo bene è la soluzione migliore. Un castello fatto di abilità raffazzonate per fare bella figura alla fine crolla schiacciato dal proprio peso.
A ciascuno il suo, insomma.
Ecco perché questo manuale non può rivolgersi a tutti, non può soddisfare decine di esigenze diverse, ma tre sì. Ti spiego quali.

  • È un’interessante risorsa per gli insegnanti di lettere della scuola secondaria perché offre un percorso di scrittura creativa partendo da letture e riflessioni che diventano modelli da seguire. In più fornisce attività originali che un insegnante può anche adattare al momento e al gruppo. Credo proprio che potrebbe essere adottato come manuale/eserciziario dagli studenti di un’intera classe perché ha in sé tutto ciò che occorre, comprese le pagine per scrivere note e testi.
  • È fonte di ispirazione per chi sogna a occhi aperti: propone ricordi e quadretti possibili, aiuta a viaggiare con l’immaginazione e a riconoscere e valorizzare i propri spazi e i ricordi migliori. Gli esercizi diventano un vademecum per ritagliarsi dei momenti speciali nella frenesia della quotidianità.
  • Infine è una miniera per lettori curiosi, interessati a mondi possibili e non: tra le pagine suggerisco poesie, autori e libri di narrativa che possono diventare buoni compagni di viaggio, proprio perché legati a paesaggi e luoghi magici.

Qui la geografia assume un approccio insolito e molto personale: chi affronta il manuale, leggendo di paesaggi e luoghi speciali, si accorgerà, pagina dopo pagina, di tracciare dentro di sé una colorata mappa emozionale e di sperimentare una prospettiva nuova.

Sono disponibili due versioni del Manuale: una digitale al costo di 7,90 euro e una cartacea a 10,90 euro. Se ti ho incuriosito almeno un po’, scrivimi a manualedigeografialetteraria@gmail.com per prenotare la versione che preferisci.

Ti saluto con uno spunto di riflessione scaturito da una lezione di sir Ken Robinson, un pedagogo e scrittore britannico di Liverpool, che ci ha lasciato purtroppo nell’agosto del 2020 a causa di un tumore. Io lo seguivo da un po’, soprattutto tramite i suoi numerosi TED talks. Ha sempre lavorato per una scuola che promuovesse la creatività e ha raccontato la sua idea di educazione con ironia, freschezza e competenza. Ne ha parlato in diversi libri, tra cui quello edito da Erikson intitolato “Scuola creativa.  Manifesto per una nuova educazione”. In uno dei suoi TED talks parla di pensiero divergente, una capacità essenziale alla creatività che consiste nel vedere molte possibili risposte a una stessa domanda (quanti usi riesci a trovare in una graffetta?). Tutti abbiamo questa capacità, ma in quantità superiore quando siamo piccoli, mentre tende a deteriorarsi quando cresciamo e man mano che passano gli anni a scuola, una scuola che, come dice Ken Robinson, segue ancora un modello illuminista ormai superato, regolato come una fabbrica che appiattisce l’individuo e non valorizza il lavoro di gruppo, ma divide le materie in scomparti rigidi e gli studenti per età. Io trovo Ken Robinson davvero innovativo.

E tu? Hai voglia di spunti e risorse che risveglino la tua immaginazione? Pensi che scuola e creatività possano coesistere? Cosa fai per allenare creatività e pensiero divergente? Lo so, sono tante domande, ma credo sia importante cercare delle risposte, potrebbe diventare uno dei propositi del nuovo anno.

photo by Marcie Angeles on Unsplash