ritorno a scuola, riflessioni sulla scuola, cosa significa insegnare, il ruolo dei docenti, le speranze degli insegnanti

Il mio lavoro è una cerniera: ricompongo equilibri, aggiusto conoscenze, unisco pensieri. Oggi pensavo proprio questo.

Ogni volta che torno a casa da scuola ripenso a quello che ho ascoltato e detto, mi aiuta a riordinare i pensieri, a rivedere valori e obiettivi, a inventare le attività più adatte al gruppo. Poi, una volta a casa, concretizzo.

È un lavoro in cui l’equilibrio è fondamentale: da una parte c’è il mio equilibrio personale, la pace interiore che mi permette di allenare la pazienza e l’attenzione, dall’altra c’è l’armonia del gruppo, la capacità di mediare nella relazione tra studenti, gestire la competizione e i conflitti tipici dell’adolescenza (e oltre).

Come me la cavo? Non lo so, dovremmo chiedere ai ragazzi. So solo che in classe io mi sento a mio agio, so che non si può piacere a tutti e che la perfezione è impossibile da raggiungere, ma anche un po’ noiosa, diciamolo. Perciò, cresco insieme a loro e, giorno dopo giorno, imparo qualcosa e sorrido tanto.

Aggiusto conoscenze, perché correggere e valutare è un altro aspetto importante. Fatta nei dovuti modi, la valutazione è un momento di maturazione e di riflessione. Ci mette di fronte ai nostri errori e ci offre la possibilità di migliorarci. Io non la vedo così negativamente, ecco. Apprezzo molto lo stile anglosassone quando sottolinea cosa può essere migliorato, quali competenze devono essere rafforzate. Uno stile che parte da un punto di vista diverso, non quello mortificante dell’errore, ma quello costruttivo del suggerimento.

E infine, unisco pensieri. Mi piace fare sintesi durante i momenti di condivisione, mi piace confrontare le opinioni e sottolineare il buono che affiora. La scuola è una grande occasione per creare ponti e aprire porte, ci ho sempre creduto. E per farlo, ci sono le parole che, proprio perché contano e pesano, vanno scelte con cura. Prima, però, vanno lette, conosciute, assaporate, così diventeranno buone idee.

L’anno scolastico è finalmente iniziato con interrogativi enormi e con tante cattedre ancora vuote. Questa non è esattamente una novità… Spero solo di non perdere fiducia e trovare sempre le motivazioni giuste, ma soprattutto spero che la cerniera non si strappi e non esca dai suoi binari. Parola d’ordine: coraggio!

Ti saluto con questa frase estrapolata da una bellissima poesia di Wislawa Szymborska:

Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte.

(La gioia di scrivere – tutte le poesie, Gli Adelphi)

(photo by Ulonka Collective on Unsplash)