Ho trovato un libro durante le folli pulizie di un aprile che sta durando anche troppo, tipo mille giorni, giusto?! Non ricordavo di averlo, non lo avevo mai aperto. Si intitola “The art of noticing” di Rob Walker.
C’è un capitoletto che invita ad accogliere la distrazione (Embrace distraction), a non stigmatizzarla, bensì a capirne il valore. Ovviamente ha attirato la mia attenzione perché, da insegnante, l’ho sempre vista come un atteggiamento negativo da correggere.
Ammetto che questa teoria mi ha affascinato parecchio: mi ritengo una persona attenta, che si sforza di seguire il filo, anche quando il discorso è noioso e di scarso interesse. Facevo così anche da studentessa, stavo attenta. Tuttavia, ripensandoci, quando leggo o studio, sento di distrarmi spesso, complice la tecnologia e i continui stimoli esterni, nonché i bambini che in quarantena sono a stretto contatto con me e mi chiamano continuamente.
Insomma, in questo breve capitolo si dice che la distrazione è una forma di concentrazione perché, mentre cerchiamo di porre attenzione su qualcosa, la nostra mente è attratta da qualcos’altro che sta dietro, che sta oltre.
Se ci focalizziamo con rigore su un punto, ci perdiamo le sorprese che la distrazione ci riserva. Mi pare un bel modo per rivalutare chi si distrae, che è paragonabile a un sonnambulo oppure a un artista surrealista. Entrambi vivono una condizione al confine tra sogno e realtà. Internet oggi favorisce questo approccio alla realtà: ascolto, ma penso anche ad altro, faccio più cose contemporaneamente. Trovo stimolante la capacità di stare sia qui che altrove. Poi certo ci vuole buon senso e dipende dalle situazioni.
Ma se quello che cerchiamo è ispirazione, creatività e un pizzico di evasione, lasciarsi distrarre può funzionare. Se da un lato la distrazione è considerata un problema, dall’altro ha i suoi vantaggi, permette di cogliere l’imprevisto e di afferrare un’intuizione. Lasciamoci incantare un po’, come quando gli studenti con occhi sognanti guardano guardavano fuori dalla finestra.
A proposito di sonnambulismo, sapevi che alcuni anni fa è stata scoperta in Spagna la prima sonnambula online? La donna di 44 anni si è alzata di notte e mentre dormiva ha inviato tre email. Poi c’è anche un artista gallese che dipinge mentre dorme! Trovi la notizia qui.
Ti saluto con questa definizione di surrealismo di Frida Kahlo, che mi piace molto:
Il surrealismo è la magica sorpresa di trovare un leone in quell’armadio in cui si voleva prendere una camicia.
photo by Markus Winkler on Unsplash
Bellissimo post. Penso che leggerò questo libro mi hai incuriosita 😉
Passa nel mio blog se ti va 😉
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Grazie!🥰
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Molto interessante come concetto! Il libro che hai citato potrebbe essere una di quelle letture non-fiction che mi possono piacere 😉
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😎 sì è particolare e strapieno di spunti
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