Ci sono storie che mi hanno appassionato e poesie che non dimenticherò mai, però ho un libro che posso dire preferito: Il barone rampante. È strano perché è una storia che a intervalli irregolari mi rapisce, è come se mi parlasse e avesse da dirmi qualcosa che la volta precedente aveva dimenticato. Ogni volta poi mi dico che è l’ultima, che ormai lo so a memoria. Eppure.
Non voglio raccontare la trama e non serve conoscerlo per capire quello che sto per dire. Voglio soltanto raccontarti quello che la lettura di un piccolo passo mi ha ispirato e come mi ha fatto pensare all’esprit d’escalier, anche se scommetto che lo hai provato anche tu almeno una volta.
Capitolo VIII: Cosimo ormai vive sugli alberi e suo padre è andato a trovarlo e gli parla da sotto insù. Chi racconta è Biagio, fratello di Cosimo:
L’avvertì il padre e si fece più stringente: – La ribellione non si misura a metri, – disse. – Anche quando pare di poche spanne, un viaggio può restare senza ritorno.
Adesso mio fratello avrebbe potuto dare qualche altra nobile risposta, magari una massima latina, che ora non me ne viene in mente nessuna ma allora ne sapevamo tante a memoria. Invece s’era annoiato a star lì a fare il solenne; cacciò fuori la lingua e gridò: – Ma io dagli alberi piscio più lontano! – frase senza molto senso, ma che troncava netto la questione. Come se avessero sentito quella frase, si levò un gridio di monelli intorno a Porta Capperi. Il cavallo del Barone di Rondò ebbe uno scarto, il Barone strinse le redini e s’avvolse nel mantello, come pronto ad andarsene. Ma si voltò, trasse fuori un braccio dal mantello e indicando il cielo che s’era rapidamente caricato di nubi nere, esclamò: – Attento, figlio, c’è chi può pisciare su tutti noi! – e spronò via.
Questo scambio di opinioni tra Cosimo e suo padre, il barone Arminio è davvero squisito, non trovi? Per la trovata brillante di Calvino, per la sua abilità di sdrammatizzare un momento così solenne come l’incontro tra un padre austero e un figlio ribelle.
È un dialogo difficoltoso tra due persone di generazioni diverse, in contrapposizione tra loro, dove una non comprende l’altra e il dialogo perde ogni possibilità di compromesso. Tuttavia Cosimo risponde al padre in un modo comicissimo e il dialogo riprende colore. Adoro Calvino anche per questo. Cosimo avrebbe potuto trovare una massima latina (ne conosceva tante a memoria) eppure in quel momento è uscito il monello ribelle, annoiato per la piega retorica che stava prendendo la discussione. E così…boom!
Ma io dagli alberi piscio più lontano!
E ottiene ciò che voleva, ovvero troncare lì il discorso.
La risposta del padre non si fa attendere ed è altrettanto notevole e opportuna: sembra proprio che stia per lanciare un grave anatema prima di andarsene e invece:
Attento, figlio, c’è chi può pisciare su tutti noi!
Questa sì che è una risposta pronta, quella che nella maggior parte dei casi a me manca. Come vorrei a volte, prima di allontanarmi da qualcuno, girarmi e dare la risposta perfetta!
E tu conosci quella fastidiosa sensazione che si prova per non aver avuto la sagacia di rispondere a tono a qualcuno? E le parole giuste arrivano quando ormai è troppo tardi, quando ci siamo già allontanati, abbiamo già sceso le scale e puf! l’attimo ormai è perso?
Ecco, quella cosa si chiama esprit d’escalier. A coniare l’espressione è stato Diderot, uno degli autori dell’Enciclopedie.
Leggi un articolo sul Post che spiega l’origine di questa espressione e riporta fotografie di scale e di persone che salgono e scendono: anche loro alla ricerca della risposta giusta? Chissà…
C’è un silent book meraviglioso del Barone rampante, di sole immagini create dall’artista Roger Olmos. Si intitola Cosimo, guardalo qui! Il ritratto della Generalessa, la madre di Cosimo, è il mio preferito.
Cosa dici, potrebbe servire fare una lista di risposte giuste da usare in caso di emergenza? Non si sa mai che funzionino alla prossima provocazione verbale.
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