
Nella Newsletter di giugno ho inserito un nuovo proposito per l’estate: fare qualcosa che non ho mai fatto. In realtà, se ci penso bene, di cose nuove quest’anno ne ho sperimentate diverse. Cambiare strada fa bene, ci costringe a togliere il pilota automatico e a progettare nuove soluzioni. Quando seguiamo tracce nuove, prestiamo maggiore attenzione a quello che stiamo facendo.
Un problema di attenzione. Se ci sediamo a fare sempre le stesse cose, assolvere le stesse mansioni, siamo meno attenti e meno creativi: la ripetitività spegne la creatività e così la concentrazione si addormenta. Ma possiamo davvero permettercelo? Io credo di no. Alleniamoci dunque a cogliere la bellezza, diversamente l’abitudine ci farà accettare qualunque cosa, anche il brutto intorno a noi.
Bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore. (Peppino Impastato nel film I cento passi di Marco Tullio Giordana)
Un po’ di me, nuova scuola, nuovi esami… Questo è stato un anno di grandi cambiamenti, altro che stessa strada: ho fatto diverse cose per la prima volta e la mia attenzione è stata sollecitata tantissimo. Ho dovuto imparare in fretta, provare e riprovare, cogliere suggerimenti, tendere l’orecchio, aguzzare la vista. Avere coraggio. Quando tutto è nuovo, i sensi rinascono e noi con loro. Un momento emozionante l’ho vissuto stamattina, durante la prima prova dell’esame di stato: sfogliare le tracce è stata un’esperienza unica, come leggere sette verità tutte in una volta, solo parzialmente già note: Pascoli, Verga, Segre, Gheno, Parisi, Sacks, Ferrajoli. I loro testi, insieme in un unico documento per l’occasione, si sono rivelati un tuffo nella conoscenza perché mi hanno regalato riflessioni nuove e profonde. Adoro leggere le tracce dell’esame, lo faccio ogni anno.
Ma questa volta è stata speciale: erano le tracce dei miei studenti, ero in classe con loro e io mi sono immedesimata in ognuno. Leggendole, ho provato a pensare a chi avrebbe scelto cosa, a quale fosse quella perfetta per uno o per l’altra. E poi ho trovato quella che avrei svolto io alla loro età: quella di Verga. Oggi invece mi sarei dedicata a Liliana Segre e all’amaro concetto dell’invisibilità.
… nuovo libro! Comunque, la grande novità per me quest’anno resta il mio libro I superpoteri della lettura. Tra le pagine ho raccolto le letture che mi hanno fatto compagnia nel mio lavoro (e non solo) in questi anni. Sono romanzi, saggi, manuali che mi hanno regalato parole nuove e con cui ho potuto adottare uno sguardo diverso su quello che mi succedeva. I libri sono quindici, li ho raccontati a modo mio e per ognuno ho inventato tre attività creative da svolgere anche in ordine sparso, in tempi e modi personalizzabili. Sono attività creative che toccano vari ambiti: scrittura, disegno, piccoli lavori manuali, passeggiate speciali, esercizi di ascolto.
E per finire, ti lascio due spunti di riflessione. Spero che piacciano anche te.
- La serie Netflix Love life e un’interessante recensione.
- Il Talk di Julie Burstein sulla creatività che appartiene a tutti quanti perché ha a che fare con l’esperienza, la sfida, i limiti e la perdita.
(photo by Leah Kelley on Pexels)