
La fine dell’anno è un concetto relativo.
Per me si avvicina proprio adesso. Sento molto di più il cambiamento, il cosiddetto giro di boa, è la fine dell’anno scolastico. A maggio tutto si fa più intenso: il ritmo, il caldo, le incombenze burocratiche, la stanchezza. Un finale che sa di aspettative, bilanci e autovalutazione.
- Come sta la mia attenzione?
- A che punto sono con la creatività?
- Ho cambiato idea su qualcosa?
Sono domande che mi pongo in questa fase e di solito la risposta è che se da un lato tutto è perfettibile, dall’altro bisogna essere fieri di se stessi se si è trattato di un percorso consapevole.
Così, in prossimità della fine di un ciclo, tutto assume un profumo diverso, molto più intenso. Maggio vale doppio, si sa. Quanto a me, ho sentito le stagioni tutte sulle spalle e nella mia testa. Ho potuto assaporare ogni attimo, soppesare scelte, immagazzinare informazioni, provare tante emozioni diverse. Come ci si sente? Pesanti e leggeri al tempo stesso, carichi ed esauriti insieme. E pensare che due anni fa a quest’ora scrivevo un post sulla leggerezza …
Che profumo avrà il futuro? E chi lo sa… Intanto mi godo il tempo presente, e la sua essenza persistente e decisa, così unica, anche meglio di come avevo sperato. E non smetto di lavorare al coraggio che a volte mi manca per colpa di un’ansia puntuale e crescente, direi un’ansia preparatoria. Mi preparo con cura agli eventi della mia vita con una buona dose di ansia, anticipando sempre il peggio, con notevole dispendio di energia.
Un libro mi ha aiutato a gestire meglio questo aspetto, a dare un riconoscimento a quelle emozioni che ho sempre vissuto come ostacoli fastidiosi: Vita segreta delle emozioni di Ilaria Gaspari. Innanzitutto, c’è un capitolo illuminante sull’ansia che mi ha dato risposte semplici e rasserenanti. Mi ha fatto riflettere sull’importanza di venire a patti con le nostre emozioni, su come l’ansia sia in un certo senso una domanda e ci chiede di ascoltarla e di decifrarla. Di non vergognarcene, se è nostra, non deriderla, se è di qualcuno che ci sta vicino. E poi fornisce una spiegazione filosofica ed etimologica a tante altre emozioni, persino alla meraviglia.
Senza meraviglia, tanto per dire, non esisterebbe la filosofia: non fosse stato per lo stupore, nessun antico greco in chitone avrebbe avuto un fremito tanto forte da costringerlo a farsi domande, a osservare il cielo, i fenomeni naturali, il mondo con uno sguardo nuovo; a cascare in un pozzo a gambe all’aria, come Talete, il primo dei filosofi, che teneva gli occhi fissi sulle stelle.
Ilaria Gaspari, Vita segreta delle emozioni.
Ecco che ho preferito attribuire un profumo nuovo alle emozioni meno “simpatiche”.
Ti saluto così:
- Una domanda: come sta la tua attenzione? Leggi questo articolo sull’ascolto, di Annamaria Testa.
- Ho scritto un libro per imparare a imparare dai libri e sprigionare creatività dalla lettura. Te ne parlerò prestissimo!
- Creatività e ispirazione.
(photo by Kristina Skoreva on Unsplash)