romanticismo, creare opportunità, farsi spazio, lasciare andare, prendersi cura

Ti parlo di romanticismo, ma solo di sfuggita: ultimamente ho litigato con questo aspetto e ho capito alcune cose in merito. C’è chi lo cerca a tutti i costi, chi non ci crede più, chi fa finta che no, non gli interessa.

E tu, cosa pensi? Io un’idea ce l’ho. Mi domando spesso come mai questo desiderio di favola ci perseguiti fin da bambine e per un sacco di tempo…

Me lo chiedo e provo anche un certo disappunto. Vorrei scrollarmelo di dosso una volta per tutte. Un po’ come la mia alunna, che una mattina ha alzato la mano e mi ha chiesto: “prof. posso andare in bagno? Mi è caduto un dente”. Lì per lì ho sorriso, ma poi ho pensato che il dente da latte che cade è proprio la metafora di qualcosa che si perde e nello stesso tempo lascia lo spazio per il nuovo che verrà, più stabile e concreto.

Il dente che cade è sintomo di crescita, di upgrade: fare spazio, avere nuove priorità, aprirsi al futuro. E quando fai spazio, vedi le cose in modo più obiettivo e riesci a moltiplicare le prospettive e creare opportunità. Come quando sgomitiamo tra la folla per riavere ossigeno e alla fine facciamo un bel respiro di soddisfazione.

Per esempio, io perderei volentieri quel misterioso ingranaggio che mi fa pensare troppo e male. Ma il dente che vorrei cadesse in questo periodo è, appunto, il lato romantico che, sì, stuzzica, ma più spesso illude. Il famigerato dente, in sostanza, è qualcosa che appesantisce, che fa restare male, è una preoccupazione insistente oppure la domanda che non ha mai la risposta che vorremmo sentire. Ecco perché, a volte, è meglio lasciare andare, che non significa togliere strappando, ma semplicemente smettere di dare importanza a qualcosa che prima sembrava ne avesse. E la sensazione che si prova è tanta leggerezza.

Ma torniamo al romanticismo: io non ci credo più molto. Certi grandi amori è giusto lasciarli alla letteratura oppure ai film. Che poi, se ci pensi bene, quelli più appassionanti hanno sempre una vena dolorosa o comunque qualcosa di imperfetto, come i tempi sbagliati di Romeo e Giulietta (sì, lo so, come esempio è un po’ tragico).

La perfezione è impossibile da trovare, è solo nella nostra testa. Preferisco credere che il grande amore non esista. Per me esiste invece il prendersi cura, l’esserci, il volersi bene nonostante il tempo, le differenze di vedute, gli ostacoli altissimi, la malattia. L’amore sa assumere forme e prospettive più ampie che vanno oltre il lato romantico, come può essere quello di una madre o di un’amica.

Ho avuto modo di rifletterci tantissimo, soprattutto in questo ultimo periodo. Ecco, il dente nuovo fiammante che sto maturando è fatto di tanti “prendersi cura”. Piccoli passi, attenzioni, momenti di ascolto vero che ho scoperto con persone preziose per me. Prendersi cura: lo trovo così bello, così completo.

Quindi, mi piacerebbe dire a Cenerentola che, se la scarpetta non gliela riporta nessuno, ha comunque la possibilità di crescere lasciando andare qualcosa per fare spazio a ciò che conta davvero.

Sentirà una profonda leggerezza…

(photo by Scott Webb on Unsplash)