Pochi mesi fa mi sono iscritta al corso di scrittura creativa di Federica Piacentini e ogni lezione che passa mi intriga sempre di più anche se mi mette a dura prova.
L’ultima cosa fatta (devo ammettere, sono in ritardo nella tabella di marcia) è stata inventare un racconto sul viaggio dell’eroe, su un personaggio e il suo viaggio verso il cambiamento. Che sfida! Mi sento un pochino eroe anche io in questa avventura.
E sto per iniziarne un’altra grazie alle brillanti ispirazioni di Valeria Zangrandi e alla sua squisita professionalità. Incrociamo le dita.
Se penso a una definizione di eroe mi sembra perfetta quella del libro La misura eroica di Andrea Marcolongo:
Eroe, per i greci, era chi sapeva ascoltarsi, scegliere se stesso nel mondo e accettare la prova richiesta a ogni essere umano: quella di non tradirsi mai.
La adoro, e non smetterò mai di dirlo.
Insomma gli eroi siamo noi ogni volta che riconosciamo e affermiamo la nostra essenza. Con onestà.
Eroe è quel girasole di montagna che, nonostante l’aria pungente, si dà forza assorbendo tutta l’energia possibile dal sole. È più esile e pallido dei suoi simili di pianura nati in estate. Lui è figlio dell’autunno e ne è orgoglioso.
Resisti, sei bellissimo!
A suo modo è eroico anche lo squalo: sapevate che ha tre o quattro file di denti e che cambia spesso quella più esterna per avere denti sempre aguzzi?! Nel corso della vita ne cambia fino a 30.000. Ci vuole coraggio!
C’è un eroe in ognuno di noi. Da qualche parte sono sicura che c’è, ed entra in gioco proprio quando meno ce lo aspettiamo!
(Photo by Chiara Mongiello)